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Dalla narratologia alla psiconarratologia. Il metodo sperimentale nello studio della narrazione
Il metodo sperimentale, in gran parte importato dagli studi di psicologia cognitiva e di discourse analysis, rappresenta uno strumento di grande valore per la critica letteraria, che potrebbe certamente aumentare il suo impatto socio-economico e favorire il dialogo con le altre discipline. Naturalmente la sua applicazione prevede l’acquisizione di nuove competenze metodologiche, non solo quelle psicologiche, ma anche statistiche, utili nei processi di validazione dei risultati ottenuti e necessarie per formalizzare i processi di misurazione dei dati. Nella consapevolezza che cambiare non significa necessariamente perdere delle cose per acquisirne altre, ma anche affiancare nuove conoscenze e nuove competenze a un patrimonio già esistente, questo libro ricostruisce la storia degli strumenti critici della narratologia, dal paradigma strutturalista fino alla rivoluzione della narratologia cognitiva, e presenta, accanto alla teoria della psiconarratologia, un protocollo diviso in fasi per l’applicazione del metodo sperimentale nello studio della narrazione – dalla formulazione dell’ipotesi scientifica all’uso di formule statistiche per la validazione dei risultati – corredato da alcuni esperimenti realizzati.
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Fifty years of automotive innovation 1965-2015. Ediz. a colori
Fifty years of automotive innovation1965-2015
is an unconventional journey into the transformations that occurred in the automotive field during the last half century. From official concept cars to experimental studies, different levels of research are considered. All of them have in common a leading theme: it could be identified as the comfort, in a comprehensive perspective which involves user-friendliness, safety, everyday practicality and even the leisure-orientation of the vehicle. Through this transversal approach the book points out how technology and lateral thinking have sometimes generated the ultimate goal for car designers and enthusiasts: simply the passengers wellbeing. -
Fare progetti. Una ipotesi di metodologia per tutti. Ediz. a colori Copertina flessibile – Illustrato
Fare progetti è un manuale di metodologia progettuale finalizzato a sviluppare una propensione per il design, inteso come attività professionale. Attraverso una serie di strumenti tecnici di facile accesso si propone infatti di fornire una linea guida di base su cui innestare una successiva attività progettuale specifica. Il che significa che può essere usato da studenti che intraprendono la formazione nel settore; manager di organizzazioni pubbliche o private che devono avviare una funzione legata al design; cittadini che intraprendono processi di ideazione condivisa e partecipata.
Carlo Branzaglia si occupa di design education e design strategico. Insegna all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove coordina il Dipartimento Progettazione e Arti Applicate. Ha tenuto corsi, lezioni e seminari in diverse scuole italiane e straniere; e ha scritto e curato diversi libri (l’ultimo, Design di Filiera, 2014). Associate Head del Postgraduate Program presso Ied Milano, membro di Dmc Design Management Center, è presidente di ADI Delegazione Emilia Romagna.
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Partigiani a tavola. Storie di cibo resistente e ricette di libertà
Dai 380 chili di pasta al burro offerti dai fratelli Cervi a tutto il paese di Campegine per festeggiare la caduta del regime, passando per le lasagne della ricostruzione gustate da Teresa Noce di ritorno dai campi della morte, fino ai 35.000 bambini nutriti dalle donne emiliane nel duro inverno del ’45: questa è l’inusuale prospettiva che adotteremo per parlare di Resistenza attraverso il cibo. L’Agnese della Vigano, il partigiano Johnny di Fenoglio, Pin di Calvino, Enne2 di Vittorini, i “piccoli maestri” di Meneghello e tanti altri personaggi della letteratura ci accompagneranno in una narrazione del tutto inedita, fatta di pasti consumati in fretta, di fame di libertà, del bisogno spasmodico di nutrirsi e delle tante, troppe difficoltà nell’organizzare l’approvvigionamento quotidiano delle risorse. Rispondendo all’interesse crescente che suscita il tema dell’alimentazione, abbiamo voluto metterlo al centro di una lettura obliqua della guerra di Liberazione, per recuperare il valore intimamente politico del partecipare alla stessa tavola e per riscoprire che, in fondo, l’etimo della parola “compagno” deriva dal più solidale dei gesti umani: condividere il pane.
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Io e gli asini. Attività di mediazione con l’asino Copertina flessibile
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Network finanziari per il terzo settor
Human Work Project è un progetto originale interamente concepito e realizzato da Emanuela Bergonzoni. L’idea della designer-artista parte da una personale riflessione sul valore del lavoro umano nella nostra epoca e lo fa ripensando ad un oggetto d’uso quotidiano per milioni di persone, l’occhiale. Una meticolosa attenzione riflessiva conduce a riconsiderarne forma, materiali e iter produttivo. Nascono così i prototipi esposti presso il Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore organizzati in un percorso espositivo elaborato dall’artista stessa con lo scopo di dare risalto alla duplice natura pratico-contemplativa dei venti esemplari.
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