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DA GRANDE VOLEVO FARE. Il graphic designer.
14.00 €In questo libro si racconta l’avventura e l’esperienza giovanile e mai completamente abbandonata di Romano Mastrella nel mondo del graphic design portando alla luce in queste pagine numerosi suoi lavori di design grafico. Un libro di formazione e viaggio che esplora l’importanza che nella vita professionale ha avuto questa disciplina permettendogli di affrontare le molteplici declinazioni di interior design e di architettura. Sono pagine in cui si presentano molti lavori grafici di curiosità, cultura, visioni e la gioia di fare sono i venti che gonfiano le vele della mia barca. Forse potranno essere utili a qualche lettore per orientarsi, navigando fra le rotte tracciate da altri. Con delle note inedite di maestri come Bruno Munari, Giancarlo Illiprandi, Heinz Waibl sul lavoro già di alto livello di un giovane. C’è la voglia di esprimersi creando superfici e pagine che diano più senso e forza alle parole, al testo e un peso e misura alle immagini seguendo un metodo e le teorie dei maestri. Poi quando se ne innamora si diventa da grande graphic designer o come nel caso di Romano Mastrella designer/architetto che ha fatto e continua a fare in Italia e nel mondo lavori di architettura e interior design bellissimi, ispirati come lui scrive da un “metodo” grafico il filo rosso di questo libro.
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Perle ai porci. Proverbi e modi di dire per chi non ha tempo da perdere
13.90 €Ciao lettore. Sei in libreria? Bravo. Vuoi sapere di che parla questo libro? Di niente, e di tutto. Perle ai porci è un concentrato di cultura popolare, proverbi e modi di dire che hanno un solo compito: mantenere in vita tutte quelle espressioni che si stanno perdendo col passare del tempo. Non hai intenzione di comprarmi? Non fa niente, però lasciami vicino a un libro di cucina prima di uscire, che ho fame. Mi hai preso online e non ti piaccio? Ad ognuno la sua croce (guarda pagina 11)
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Insight. La cultura dell’altro (Vol. 9)
18.00 €L’esperienza condivisa è sempre qualcosa di avvincente. In un’immaginaria tavola rotonda interlocutori di estrazione diversa, riflettono, esplorano, approfondiscono, presentandoci osservazioni, visioni, concetti, saperi, riflessioni, che si avvicendano, interpolando e delineando metaforicamente la nostra esperienza individuale e collettiva all’interno di un contesto fisico concreto, il nostro magazine Insight “La cultura dell’altro”. In questa nuova uscita, l’obiettivo che ci si è preposto è di indagare su una relazione, sempre più attuale e in molte situazioni contraddittoria, “mondo reale e mondo virtuale”, riflettendo e condividendone punti di vista interdipendenti. Mondo reale e mondo virtuale, due orientamenti contrastanti, in alcuni frangenti paralleli, in altri, opposti in un vorticoso ritmo frenetico che in molte situazioni annulla la nostra percezione spazio-temporale del qui e ora. Da qui il rischio. La realtà oggettiva, obiettivamente, in questo preciso momento storico è alquanto complessa e ingarbugliata. Nel nostro fluire il tempo quotidiano, c’è qualcosa di veramente incompatibile con la superficialità e in molti casi l’insensatezza, nell’affrontare gli eventi che si susseguono incessantemente in un tempo ricco di mutamenti e trasformazioni. Il vivere consciamente la realtà è una cosa seria e difficile, ci sono opposizioni e difficoltà che vanno affrontate con una sapiente e congrua gestione, a vari livelli, degli espedienti e degli strumenti a supporto, tra cui la tecnologia e la rete. Se rimaniamo solo persone attaccate a dispositivi elettronici e ad altri amnicoli di qualunque genere che ovviano e si sostituiscano ai nostri concreti atti oggettivi, sensoriali e sentimentali, ci renderemo sempre più dipendenti da protesi tecnologiche, correndo il concreto rischio di divenire ciechi e sordi irrimediabilmente. Il progresso tecnologico è importante e valido, se sapientemente indirizzato e attuato. Il suo contributo va gestito in maniera appropriata e ben organizzata. Nel duplice apporto, reale e virtuale, non si può prescindere dalla concretezza dell’essere. Trovo che sia importante uscire fuori da schemi e abitudini che ci condizionano anche nei confronti di molte esperienze di relazione e condivisione. Arriva sempre un momento nel quale è necessario fermarsi per riflettere e interrogarsi sul dove stiamo andando? Dove ci porta esteriormente e interiormente la condotta del nostro operare?
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Branding D.O. Progettare la marca. Una visione design oriented. Nuova ediz.
34.00 €Branding: una visione Design Oriented.
Cos’è la brand? Quali sono le modellizzazioni che l’hanno definita? Che differenza
c’è tra i modelli di stato e quelli di gestione? Com’è cambiata la visione di Séguéla rispetto a quella di Semprini? E quella di Sicard rispetto a quella di Floch? E perché il design
è strategico per la brand? Un marchio ombrello ripara dalla pioggia? E un single brand, esce sempre da solo? È certo che le agenzie di pubblicità sappiano davvero cosa sia la brand?
O, forse, poiché le agenzie di pubblicità non sanno più cosa fare, continuano a far credere di saperlo? Quando è nato il concetto di brand? Raymond Loewy che ha disegnato
la bottiglia della Coca-Cola ha qualche cosa a che fare con tutto questo? E Paul Rand, padre dell’identità di Ibm era un designer messo lì per caso? E poi Steve Jobs con l’idea
di Apple ha pensato semplicemente ad un tool o, invece, ha individuato un mondo tutto nuovo? E ancora Walt Disney ha disegnato un topolino o ha scoperto una brand tutta
da sognare?Questo libro cerca di trovare risposte a queste domande. E si pone l’intento di farlo, giustificando razionalmente e scientificamente, le argomentazioni che stanno
alla base delle risposte.La prima parte del volume è dedicata al modello di branding e descrive approfonditamente gli aspetti che lo compongono. La seconda parte del libro tratta di come il modello
del branding si ricolleghi ad un modo di pensare la brand, affermatosi con l’insorgere
di particolari condizioni socioculturali e con l’incontro tra determinate culturee formae mentis. La terza parte, completa il percorso offrendo al lettore alcune schede di protagonisti che nel mondo del design e dell’impresa hanno segnato con progetti
e idee il mondo contemporaneo, e in particolare il mondo della brand. Un glossario dedicato completa il volume, come supporto al lettore, e come utile strumento di lavoro per chi opera come designer, professionista, product manager o imprenditore;e più in generale nel mondo della brand.
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Brand 111. Centoundici domande e risposte per sapere di più sulla brand e sul suo futuro. Nuova ediz.
19.00 €Dappertutto è Brand, la prima bibita che pensiamo è una Brand, una cioccolata spalmabile o un detersivo più bianco del bianco sono una Brand, lo sono la star di Hollywood e il dottore claudicante della fiction, la città di New York e Capri, Apple e IBM, Ernesto Che Guevara e Mao Tse-tung, Padre Pio e la Chiesa, Topolino e Superman, Emergency e la Nato, il Louvre e gli Uffizi, l’Italia e la Nuova Zelanda. Sembra che esista un nuovo paradigma del contemporaneo, una sorta di punto di vista per cui tutto appare riconducibile a un unico concetto interpretativo: la Brand. La domanda è: cos’è una Brand? Nel libro il lettore – studente o ex studente, designer o professionista della comunicazione – troverà un tentativo di risposta articolato su 111 domande nate ciascuna come conseguenza di quella che la precede, spunti di discussione intorno a un tema che tocca concretamente molti aspetti dei discorsi sociologici ed economici, incidendo nel contemporaneo e coinvolgendo innovazione, creatività e arte, passando attraverso la globalizzazione e la rete. Più livelli di indagine, con idee e citazioni, e risposte accompagnate da commenti illustrati. Ne risulta un racconto costruito da chi ha imparato cos’è la Brand interrogandosi e facendola, passando sempre attraverso una pratica verificata con la teoria, cercando le risposte anche in strada, tra la gente, potremmo dire sul terreno di battaglia in cui le marche si rivelano e si affermano o soccombono. Un’indagine i cui confini si insinuano tra la politica, il territorio, il mercato, l’antropologia, il design, la semiotica, l’architettura, l’arte, la persona, la parola e l’immagine. Una storia in progress, sempre più di interesse globale, dentro la quale chiunque può sentirsi autorizzato a intervenire. Dalla prefazione di Alessandro Ubertis.
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Brand identikit. Trasformare un marchio in una marca
29.90 €“Brand Identikit” è un vademecum culturale, tecnico e al tempo stesso pedagogico sull’identità di marca e d’impresa, che mette a disposizione del lettore tutto l’occorrente per capire cos’è il branding, cosa si intende per marca e marchio e come funziona la brand identity. Questo libro si rivolge a: Management direzionale, imprenditori, brand manager, responsabili marketing e comunicazione, Consulenti aziendali, giornalisti, graphic designer, creativi pubblicitari, docenti, studenti universitari. Il volume è strutturato in quattro sezioni. La prima riguarda la “Marca” e la seconda il “Marchio” ed entrambe costituiscono la parte nozionistica della materia, cioè tutto quello che si deve sapere per avere le basi cognitive sulla brand identity. La terza sezione racconta le storie di venti marche riconosciute, selezionate tra quelle più rappresentative dal punto di vista del branding. L’ultima sezione, infine, raccoglie stimoli e argomenti di attualità legati al mondo del brand. Brand Identikit rende chiara e comprensibile la natura complessa della brand identity, che sia per un’impresa o per un prodotto/servizio: una leva intangibile che ha il potere di differenziare e connotare qualunque entità nella percezione del proprio cliente, costruendo quindi, le fondamenta indispensabili per il successo e la competitività di una marca. Brand Identikit rivela il vero significato di “Branding” contestualizzato nella realtà italiana e internazionale, dimostrando, esempi alla mano, come trasformare una mentalità di business basata sul prodotto, in una strategia orientata al brand. Brand Identikit propone una guida pratica con tutto l’occorrente per capire cos’è e come funziona un marchio, una marca, un logo e la brand identity. Brand Identikit adotta un modo di scrivere informale, chiaro, denso di informazioni, integrato da schemi, esempi e immagini descrittive rispetto alla galassia di concetti e modelli espressi nella vastissima bibliografia del settore. Brand Identikit risponde a tutte le esigenze dei professionisti e delle imprese che devono differenziarsi dai concorrenti e competere in un mercato sempre più difficile e globale.